TRIO IN MI BEMOLLE
di Erich Rohmer
con Lorenzo Anelli e Paola Salvi
regia di Alessandro Pecini
scene T. Villani e M. Perna
disegno luci Andres Froeba
genere: commedia
spettacolo con 2 attori
durata:
tempo unico 1h e 15 min
disponibilità: stagione 2004/2005
produzione Kantharos
contatti: info.kantharos@libero.it
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LO SPETTACOLO
Scanditi come il passaggio delle stagioni, gli incontri di Paul e Adèle si muovono e si sviluppano con scarti continui fra passato e presente: un rito di passaggio a segnare la crescita di due individui ricchi di contraddizioni che si muovono in uno spazio inizialmente astratto, e nevrotico; in uno spazio circolare, un ring, come coazione a ripetere dove prendono forma le umane schermaglie di un uomo alla ricerca di comprensione reciproca e di auto affermazione.
Paul vive spaccato fra il desiderio reale di una vita diversa dal normale “lasciarsi vivere”, una vita basata su principi etici; ma questa ricerca ossessiva, oggettivata soprattutto nei confronti delle donne, è un modo per difendersi da qualcosa che non riesce a capire e quindi a dominare.
Perché Trio? Trio anche e soprattutto perché Paul vive una situazione di conflitto (amore-odio-invidia) verso un alter ego, un altro maschio, reale o immaginario, duro e deciso, seducente e libero, proprio come il discografico nuovo convivente di Adèle. Ma non si capisce mai se il nostro Paul si mantenga sulla sua posizione per veri principi etici, in opposizione a una vita “facile”, o sa abbia solo paura di affrontare la vita reale e le sue contraddizioni. Adèle è sempre pronta a rimettersi in moto: questo suo bisogno non si sa se deriva da una voglia oggettiva profonda o sia il desiderio di misurarsi con il mondo esterno e di piacere ad esso. Quando il gioco non è più sufficiente, quando ci sarebbe bisogno di un auto stima e di affrontare la solitudine, quando i suoi uomini non sanno più proteggerla e non le danno l'amore che lei dovrebbe darsi per prima, Adèle torna sui suoi passi.
Ritrova in Paul l'affinità di due esseri “normalmente insicuri”, che grazie ad un incidente creato da un malinteso sono costretti a guardare con più profondità l'uno nell'altro e a trovare un rapporto e un equilibrio reale e non più fittizio.
La musica di Mozart, da cui il titolo della pièce diviene pretesto per capire come la vita, sintetizzata nel brano, abbia potenzialità e ricchezza di giochi che i due cominceranno a scoprire: sì regole e principi, ma inseriti in una macchina ludica.
Il Trio in mi bemolle è l'unico testo teatrale scritto dal regista francese Eric Rohmer
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IL REGISTA
Alessandro Pecini è stato assistente alla regia di Castri, Molinari, Pier’alli, Mauri. Ha collaborato per alcuni anni con il Teatro della Tosse di Genova. Ha diretto spettacoli quali “Terzetto spezzato” (da Svevo), “Quattro quartetti”, “La scheggia nel cuore”, "Histoire du soldat”, “Giochi e favole d’acqua”, “Trio in mi bemolle”, “Isola Isole” (Avignone 1997), “Ciancerino: favola di un uomo” (1998 Convegno sulla Legge 180 di Trieste), “Armonia delle sfere”, “Pino il topolino” e molti readings e spettacoli di teatro musicale. Oltre alla attività di regia svolge anche quella didattica e di teatro terapia.
GLI ATTORI
Paola Salvi si è diplomata alla Civica scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi nel 1986 nel corso attori. In questi anni ha lavorato con Massimo Castri (Urfaust), Nanni Garella (Masnadieri), Cristina Pezzoli, Elio De Capitani, Giampiero Solari, Umberto Simonetta (Parliamone da persone incivili), Alessandro Pecini.
Lorenzo Anelli si è diplomato all’Accademia dei Filodrammatici nel 1990. E’ stato diretto da Filippo Crivelli, Egisto Marcucci, Tonino Conte, Vito Molinari (con il quale fonda il Trio Zanzibar e ne produce gli spettacoli), Beni Montressor, Fabio Battistini, Marina Spreafico, Annig Raimondi, Stefano Monti, Alessandro Pecini.
Spettacolo presentato al XXIV Festival
Internazionale di Montalcino 2003 |
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